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di Fernand Melgar, documentario
(Svizzera, 2009)
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Due mesi nel centro dei richiedenti di asilo di Vallorbe, in una di quelle intimità che finiscono per fare dimenticare l'occhio indiscreto della cinepresa, la volontà di penetrare in modo capillare in uno dei temi più drammatici del nostro tempo sono ragioni più che sufficienti per fare di LA FORTERESSE un documento indispensabile. Ma l'impegno civile e umanistico del cineasta losannese non basta a spiegare la forza emotiva di quel provvisorio quotidiano, di quell'attesa sospesa nell'assurdo di duecento individui in attesa che si decida del loro indomani. Nello spazio di nessuno del fondovalle dal clima incerto, nelle strutture funzionali messe a disposizione dalla puntigliosa organizzazione nazionale, nell'attenzione generosa del personale di assistenza, finanche nella rigida ma a tratti comprensiva burocrazia degli inquirenti, Fernand Melgar cerca continuamente il respiro che gli consenta di afferrare, dietro lo sdegno politico e la disperazione della presa di coscienza sociale una sorta di ancora più duratura emozione poetica. Ci riesce alla perfezione, grazie alla pulizia di uno sguardo semplice e padroneggiato, che sa attardarsi sui silenzi, sui vuoti dell'ambiente che si fanno angosce esistenziali, per meglio esaltare l'impatto delle testimonianze di chi tenta di sfuggire alle atrocità del mondo che circonda la Fortezza di Vallorbe.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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